Calcolatore di Crescita Investimenti a Lungo Termine
Questo calcolatore ti aiuta a visualizzare come il tuo investimento potrebbe crescere nel tempo utilizzando la strategia buy-and-hold. I dati sono basati sul rendimento storico medio dell'S&P 500 (circa il 10% annuo) ma puoi personalizzare il tasso di rendimento.
Con il reinvestimento dei dividendi, il tuo investimento cresce ancora di più grazie al rendimento composto.
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Importante: Questo calcolatore è solo un riferimento. I rendimenti futuri possono variare e non sono garantiti. Il buy-and-hold richiede costanza e pazienza per ottenere risultati migliori nel lungo termine.
Immagina di aver comprato un pezzo di terreno nel 1990. Non l’hai mai toccato. Non l’hai mai rivenduto, nemmeno quando il mercato è crollato nel 2001 o nel 2008. Oggi, quel terreno vale 10 volte di più. Non hai fatto niente di speciale. Non hai seguito notizie ogni giorno, non hai comprato e venduto alla prima fluttuazione. Hai solo tenuto. Questo è il buy-and-hold: comprare e tenere.
Cosa significa davvero investire con la strategia buy-and-hold?
Il buy-and-hold non è un trucco. Non è una scorciatoia. È semplicemente comprare buone aziende o fondi e mantenerli per anni, spesso decenni. Non importa se il mercato scende del 20%, del 30% o del 50%. Se credi nell’azienda, se hai fatto i conti e hai visto che ha un modello di business solido, che guadagna soldi ogni anno e che non ha debiti insostenibili, allora tieni. Non vendi. Non panichi. Non controlli il saldo ogni giorno.
La logica è semplice: nel lungo termine, l’economia cresce. Le aziende migliori crescono con lei. I dividendi si accumulano. Gli interessi composti fanno il loro lavoro. Dal 1926 al 2023, l’indice S&P 500 ha dato un rendimento medio annuo del 10% circa, anche passando per guerre, crisi, bolle e recessioni. Chi ha tenuto ha vinto. Chi ha tentato di prevedere i movimenti giornalieri ha perso.
Perché funziona meglio delle operazioni quotidiane?
Attivi che vengono comprati e venduti ogni settimana o ogni mese hanno un costo nascosto: le commissioni. Anche se oggi molte piattaforme offrono trading gratuito, i costi si accumulano lo stesso. Ogni volta che vendi e compri, paghi tasse. Nel breve termine, i guadagni sono tassati come reddito ordinario - fino al 43% in Italia. Nel lungo termine, se tieni più di un anno, la tassa sui capital gain scende drasticamente.
Secondo dati di Fidelity, gli investitori che seguono la strategia buy-and-hold pagano tra il 50% e il 70% in meno di commissioni rispetto a chi fa trading attivo. E non è tutto. Il 92% dei fondi attivi, secondo uno studio di Eugene Fama (Nobel per l’economia), ha sottoperformato l’indice S&P 500 nel corso di 15 anni. Perché? Perché gli operatori attivi vendono troppo presto, comprano troppo tardi, e si lasciano condizionare dalla paura o dall’euforia.
Un’analisi di Dalbar ha rivelato che, negli ultimi 30 anni, l’investitore medio ha guadagnato il 4,28% in meno dell’S&P 500 semplicemente perché ha reagito emotivamente ai movimenti di mercato. Ha venduto quando tutti gridavano “crollo!”, e ha comprato quando tutti urlavano “è il momento!”. Il risultato? Ha pagato di più quando era caro e ha venduto quando era basso.
Cosa comprare? I criteri per scegliere i tuoi investimenti
Non puoi semplicemente comprare qualsiasi azione e aspettare. Il buy-and-hold non è “compra e dimentica”. È “compra e controlla”. Devi capire cosa stai comprando.
Guarda queste quattro cose prima di investire:
- Debito basso: il rapporto debito/patrimonio netto deve essere sotto lo 0,5. Se un’azienda deve pagare più di quanto possiede, è fragile.
- Crescita costante: fatturato in aumento del 5% o più ogni anno da almeno 5 anni.
- ROI alto: il ritorno sul patrimonio (ROE) deve superare il 15%. Questo significa che l’azienda usa bene i soldi degli azionisti.
- Dividendi stabili: se paga dividendi da almeno 10 anni e li ha aumentati ogni anno, è un segnale di salute.
Per esempio, Warren Buffett ha comprato Coca-Cola nel 1988. A quel tempo, l’azienda aveva un forte marchio, una rete di distribuzione globale, e cresceva ogni anno. Non ha mai venduto. Ha reinvestito i dividendi. Oggi, quel piccolo investimento iniziale è diventato centinaia di volte più grande.
Se non vuoi scegliere singole azioni, puoi investire in ETF che replicano l’S&P 500 o l’indice MSCI World. Sono fondi che contengono centinaia di aziende. Se l’economia cresce, loro crescono. E tu non devi fare scelte complesse.
Quanto tempo devi aspettare?
Non ci sono regole rigide, ma il minimo consigliato è 5 anni. Per vedere davvero i risultati, però, serve almeno 10-15 anni. Perché?
Perché il vero potere del buy-and-hold sta nei dividendi reinvestiti. Prendi un esempio reale: se nel 1990 avevi investito 10.000 euro in azioni Coca-Cola e avevi reinvestito tutti i dividendi, oggi avresti 218.000 euro. L’80% di quel guadagno non è venuto dal prezzo delle azioni, ma dai dividendi che hai reinvestito anno dopo anno.
Se tieni per 20 anni, i tuoi guadagni possono triplicare o quadruplicare rispetto a chi ha tenuto solo 5 anni. Secondo Fidelity, gli investitori che hanno mantenuto le loro posizioni per più di 10 anni hanno ottenuto il 37% in più di rendimento rispetto a chi ha tenuto meno di 3 anni.
Quali sono i rischi? Quando il buy-and-hold fallisce
Il buy-and-hold non è infallibile. Funziona bene quando le aziende crescono. Ma se un’azienda muore, tu muori con lei.
Pensa a Sears. Nel 2010, era ancora una delle principali catene di vendita negli Stati Uniti. Chi ha comprato e tenuto ha perso il 60% del capitale entro il 2018. Perché? Perché l’azienda non si è adattata. Non ha investito nell’e-commerce. Ha ignorato i cambiamenti. Il buy-and-hold non ti salva se non controlli.
Lo stesso vale per General Electric. Nel 2000, il prezzo era di quasi 60 dollari. Nel 2009, era sceso a 6 dollari. Ci sono voluti 13 anni per riprendersi. Chi ha tenuto senza valutare i fondamentali ha perso una fortuna.
Un altro rischio è il mercato laterale. Dal 2000 al 2013, l’S&P 500 è rimasto quasi fermo. Se hai investito nel 2000, hai aspettato 13 anni per tornare al punto di partenza. Ma se hai reinvestito i dividendi, hai comunque guadagnato qualcosa. Non è stato un successo, ma non è stato un fallimento.
Il vero pericolo non è il mercato. È te. La paura. La fretta. La voglia di fare qualcosa, anche se non serve.
Come iniziare? Tre passi semplici
Non devi essere un esperto per iniziare. Ecco cosa fare:
- Definisci i tuoi obiettivi: vuoi comprare una casa? Ritirarti a 60 anni? Pagare l’università ai tuoi figli? La tua strategia dipende da quando hai bisogno dei soldi. Se hai almeno 5 anni, il buy-and-hold è perfetto.
- Scegli gli strumenti giusti: se sei alle prime armi, compra un ETF che replica l’S&P 500 o l’indice MSCI World. Sono semplici, diversificati e hanno costi bassi. Se vuoi provare le singole azioni, scegli quelle con dividendi stabili e bilanci solidi.
- Attiva il reinvestimento automatico: la maggior parte delle piattaforme (Fidelity, Vanguard, Interactive Brokers) ti permette di reinvestire automaticamente i dividendi. Questo è il motore del tuo guadagno.
Non devi fare nient’altro. Non controllare il portafoglio ogni giorno. Non leggere i titoli di giornale ogni mattina. Controlla una volta l’anno: le aziende stanno ancora crescendo? I dividendi sono aumentati? Il debito è salito? Se sì, tieni. Se no, valuta se vendere.
Perché la maggior parte delle persone fallisce
Non è per mancanza di conoscenza. È per mancanza di disciplina.
Nel 2022, quando il mercato è calato del 20%, il 43% degli investitori che dicevano di seguire il buy-and-hold hanno venduto parte del loro portafoglio. Perché? Perché avevano paura. Hanno pensato: “Se non vendo ora, perderò tutto.” Ma il mercato è risalito nel 2023. Chi ha tenuto ha guadagnato il 18,7% in tre anni. Chi ha venduto ha perso l’opportunità.
La verità è che il buy-and-hold non è una strategia per chi vuole emozioni. È una strategia per chi vuole risultati. Richiede pazienza. Richiede fiducia. Richiede di ignorare il rumore.
Il futuro del buy-and-hold
Nel 2024, i fondi passivi (ETF e fondi indicizzati) rappresentano il 47% di tutti gli investimenti azionari negli Stati Uniti. Nel 2010, erano solo il 20%. Questo non è un caso. È un segnale. I professionisti stanno abbandonando il trading attivo. I soldi stanno fluendo verso chi tiene.
Anche l’ESG (ambientale, sociale e di governance) sta entrando nel buy-and-hold. Oggi, molti investitori non comprano solo aziende che fanno profitti, ma aziende che hanno buone pratiche ambientali, trattano bene i dipendenti e hanno un consiglio di amministrazione trasparente. Perché? Perché queste aziende durano di più. E il buy-and-hold vuole durata.
Le proiezioni di J.P. Morgan per il prossimo decennio parlano di rendimenti annuali tra il 5,5% e il 7,5% per le azioni globali. È meno del 10% storico. Ma è ancora molto meglio di un conto corrente. E se reinvesti i dividendi, puoi ancora raddoppiare il tuo capitale in 10-12 anni.
Il buy-and-hold non è più una scelta per pochi. È la strategia più semplice, più economica, più efficace per costruire ricchezza nel lungo termine. Non richiede talento. Richiede costanza. E la costanza, con il tempo, è più potente di qualsiasi previsione.
Il buy-and-hold funziona anche in Italia?
Sì. Il mercato italiano è meno volatile di quelli emergenti e più stabile di quelli speculativi. Investire in ETF globali (come l’MSCI World) o in aziende italiane solide (come Enel, Eni, o Generali) con dividendi stabili e bilanci sani funziona perfettamente. La differenza non è nel paese, ma nella disciplina. Chi tiene per 10 anni in Italia ha guadagnato più di chi ha fatto trading attivo.
Devo comprare solo azioni?
No. Il buy-and-hold include anche obbligazioni, ETF su obbligazioni e fondi immobiliari (REIT). Per un portafoglio equilibrato, una buona regola è 60% azioni, 30% obbligazioni, 10% altri asset. Le obbligazioni ti danno stabilità quando le azioni scendono. Non ti fanno arricchire, ma ti proteggono.
Posso iniziare con 500 euro?
Assolutamente. Molte piattaforme permettono di comprare frazioni di ETF. Puoi investire 50 euro al mese in un ETF globale. In 10 anni, con un rendimento medio del 7%, avrai quasi 8.000 euro. Il segreto non è quanto inizi, ma quanto tieni.
Cosa succede se il mercato si ferma per 10 anni?
È successo già. Dal 2000 al 2013, l’S&P 500 non ha fatto grandi passi. Ma chi ha reinvestito i dividendi ha guadagnato comunque. I dividendi hanno dato un rendimento annuo del 2-3%. Non è un boom, ma è un guadagno reale. E quando il mercato è ripartito, chi aveva tenuto ha guadagnato molto. Il tempo è il tuo alleato, non il tuo nemico.
Quante ore al mese devo dedicare?
2-4 ore al mese. Basta controllare i bilanci annuali delle aziende che possiedi, vedere se i dividendi sono aumentati, e riequilibrare il portafoglio una volta l’anno. Non devi seguire le notizie ogni giorno. Non devi guardare i grafici ogni ora. Il buy-and-hold è fatto per chi vuole vivere la vita, non per chi vuole vivere il mercato.