Quando passare da un robo-advisor alla gestione autonoma del portafoglio

Quando passare da un robo-advisor alla gestione autonoma del portafoglio
Angelo Macariola 6 novembre 2025 0 Commenti

Se hai iniziato con un robo-advisor perché non avevi tempo, conoscenza o voglia di occuparti dei tuoi investimenti, probabilmente ti sei chiesto: quando è il momento giusto per passare alla gestione autonoma del portafoglio? Non è una domanda semplice. Non si tratta solo di avere più soldi. È un cambio di mentalità, di responsabilità, di disciplina.

Il robo-advisor non è un errore - è un punto di partenza

I robo-advisor sono nati per rispondere a un bisogno reale: aiutare chi non sa da dove iniziare. Piattaforme come Betterment, Wealthfront o RBC InvestEase hanno reso accessibile la diversificazione automatica con costi bassi. Per molti, specialmente under 35 o con meno di $50.000, sono l’opzione perfetta. Ti gestiscono il portafoglio, fanno il reinvestimento dei dividendi, e talvolta anche il tax-loss harvesting. Tutto senza che tu debba aprire un appuntamento con un consulente. E il costo? Tra lo 0,25% e lo 0,50% all’anno. Per un portafoglio da $100.000, sono tra $250 e $500 l’anno. Non è molto. Ma se il tuo portafoglio cresce, quel costo diventa più pesante.

Il punto di svolta: quando i costi iniziano a pesare

La prima ragione pratica per passare alla gestione autonoma è il costo. Quando il tuo portafoglio supera i $150.000, i fee del robo-advisor iniziano a mangiare una fetta più grande dei tuoi guadagni. Con una piattaforma come Charles Schwab o Fidelity, puoi comprare ETF a commissione zero. Il costo diventa solo quello dei fondi che scegli - spesso tra lo 0,03% e lo 0,10%. Per un portafoglio da $200.000, passare al DIY può ridurre i costi da $500 a $200 l’anno. Quasi $300 in più in tasca ogni anno. Non sono migliaia, ma sono soldi che rimangono a te, non a un algoritmo.

La vera ragione: controllo e ottimizzazione fiscale

Ma il denaro non è l’unica cosa. Il vero vantaggio del DIY è il controllo. I robo-advisor sono ottimi per portafogli semplici: azioni USA, obbligazioni, forse qualche ETF internazionale. Ma se hai:

  • Una posizione azionaria concentrata (es. azioni della tua azienda)
  • Conti di investimento e conti pensione separati
  • Un patrimonio che include immobili, fondi privati o opzioni su azioni
...allora un algoritmo non sa come gestirlo. Non può fare tax-loss harvesting tra conti diversi. Non può vendere solo le azioni in perdita di un conto per compensare i guadagni di un altro. Non può pianificare l’eredità o ottimizzare le distribuzioni in base alle tasse future. Questi sono compiti da umano. E se vuoi farli, devi imparare.

Quanto tempo ti serve davvero?

Non sottovalutare il tempo. Un utente medio di robo-advisor spende circa 1,3 ore al mese a gestire il portafoglio. Un investitore DIY ne spende in media 7,2. Non è un errore di battitura. È un salto enorme. Devi:

  • Seguire i mercati (non per fare trading, ma per capire i trend)
  • Capire come funziona il tax-loss harvesting
  • Imparare a riequilibrare il portafoglio senza farti prendere dal panico
  • Leggere i rendiconti dei fondi e capire i costi nascosti
Se non hai almeno 5-6 ore al mese da dedicare, non passare. Lo sai già: quando il mercato crolla, la tentazione di vendere è forte. I robo-advisor non ti fanno vendere. Tu sì. E se non hai la disciplina, il tuo portafoglio farà peggio di quello gestito da un algoritmo.

Illustrazione in stile Bauhaus di un investitore di fronte a due percorsi: automazione o gestione autonoma, con confronto di tempo e disciplina.

La prova: hai già superato il tuo robo-advisor?

Un consiglio pratico viene da David Blitzer, ex presidente del comitato degli indici di S&P: “Passa al DIY solo quando hai superato le performance del tuo robo-advisor per tre anni consecutivi”. Non è una regola rigida, ma è un ottimo test. Se nei tre anni scorsi il tuo portafoglio ha battuto il benchmark del tuo algoritmo - e tu non hai fatto trading impulsivo, non hai comprato crypto per FOMO, non hai cambiato asset a ogni notizia - allora hai le basi. Se invece hai avuto un anno buono perché il mercato è salito, e gli altri due li hai persi perché hai venduto in panico, non sei ancora pronto.

La transizione non deve essere un salto nel buio

Non devi cancellare tutto e iniziare da zero. Molti investitori fanno un passo intermedio: usano piattaforme ibride. Fidelity offre “Full View”, Schwab ha “Intelligent Portfolios Premium” (con un costo di $300 ogni trimestre). Queste piattaforme usano algoritmi, ma ti danno accesso a un consulente umano per discutere strategie fiscali o ereditarie. È un ottimo ponte. Puoi iniziare con il 20% del tuo portafoglio in DIY, lasciare il resto con il robo-advisor, e vedere come ti senti. Dopo tre mesi, controlla: hai passato più di 5 ore al mese? Hai seguito il tuo piano? Hai evitato di vendere durante il calo? Se sì, puoi aumentare la percentuale. Se no, torna indietro. Non c’è vergogna.

Il rischio più grande: il comportamento, non la conoscenza

La CFA Institute ha studiato migliaia di investitori DIY e ha trovato una verità scomoda: “Gli investitori autodidatti sottoperformano i portafogli gestiti da robo-advisor del 1,2%-2,3% all’anno durante i periodi di volatilità”. Perché? Non perché non sanno cosa sono gli ETF. Perché si lasciano guidare dall’emozione. Vedi un calo del 10% e pensi: “È finita”. Ma il mercato si riprende. I robo-advisor non cambiano strategia. Tu sì. E quel cambio di strategia è quello che ti costa di più.

Illustrazione in stile Bauhaus di un ponte ibrido tra gestione robotica e manuale, con asset diversi e strategie fiscali collegate.

Cosa devi sapere prima di passare

Se decidi di passare, devi padroneggiare sei competenze chiave:

  1. Assegnazione degli asset: capire perché un portafoglio 60/40 funziona, e quando cambiarlo.
  2. Efficienza fiscale: sapere come usare il tax-loss harvesting tra conti diversi (es. conto personale vs. IRA).
  3. Finanza comportamentale: riconoscere i tuoi bias (es. avversione alla perdita, eccesso di fiducia).
  4. Selezione degli strumenti: scegliere ETF con bassi costi, alta liquidità, e buona tracciabilità.
  5. Riequilibrio: non farlo ogni mese. Fai un piano: “Riequilibro ogni 6 mesi o se un’asset class devia del 10%”.
  6. Gestione del rischio: capire il rapporto Sharpe, non solo il rendimento.
Se non conosci questi concetti, non passare. Leggi. Studia. Prendi un corso gratuito su Morningstar o CFA Institute. Non imparare sul campo con i tuoi soldi.

La realtà: per la maggioranza, il robo-advisor resta la scelta migliore

Vanguard ha fatto uno studio nel 2023 e ha concluso: “Per il 95% degli investitori, i benefici comportamentali dell’automazione superano i risparmi di costo del DIY”. Se non hai tempo, non hai esperienza, non hai pazienza - resta con il robo-advisor. Non è un fallimento. È intelligenza. Il mercato non premia chi fa di più. Premia chi fa di meno, ma in modo coerente.

Il futuro: gli algoritmi stanno diventando più intelligenti

Betterment ha lanciato “Advanced Trading” nel 2023: un’opzione a $4 al mese che permette un po’ più di personalizzazione. Fidelity e Schwab stanno integrando AI per ottimizzare il tax-loss harvesting tra più conti. Nel 2027, secondo Morningstar, il punto di svolta per passare al DIY potrebbe salire a $300.000 o più. Gli algoritmi stanno imparando a fare cose che prima richiedevano un consulente. Quindi, se stai pensando di passare perché “è il momento”, chiediti: è davvero il momento, o è solo perché hai paura di non essere abbastanza bravo?

La decisione finale: sei pronto a essere responsabile?

Non passare perché hai più soldi. Passa perché:

  • Hai il tempo per studiare e gestire il portafoglio
  • Hai la disciplina per non vendere quando il mercato scende
  • Hai bisogno di strategie che il robo-advisor non può offrire
  • Le tue finanze sono diventate complesse
Se la risposta è sì a tutte e quattro, allora vai avanti. Se è no a una sola, resta dove sei. Il denaro non è una gara. È un viaggio. E il miglior investitore non è quello che fa di più. È quello che non si fa del male.

Quanto denaro devo avere per passare da un robo-advisor alla gestione autonoma?

Non c’è un numero fisso, ma la maggior parte degli esperti suggerisce di considerare il passaggio quando il tuo portafoglio supera i $150.000. A questo livello, i costi del robo-advisor (0,25%-0,50%) iniziano a pesare più del valore che ti offrono. Inoltre, con portafogli più grandi, diventa più utile gestire strategie fiscali avanzate come il tax-loss harvesting tra conti diversi. Tuttavia, la quantità di denaro non è l’unico fattore: devi avere anche tempo, conoscenza e disciplina.

Posso usare sia un robo-advisor che la gestione autonoma allo stesso tempo?

Sì, molti investitori usano un approccio ibrido. Ad esempio, puoi lasciare il 70% del tuo portafoglio con un robo-advisor per la gestione automatica e dedicare il 30% a un portafoglio DIY per investimenti più complessi, come azioni singole o strategie fiscali avanzate. Piattaforme come Fidelity Full View o Schwab Intelligent Portfolios Premium offrono proprio questa opzione, combinando algoritmi con accesso a consulenti umani. È un ottimo modo per testare il DIY senza rischiare tutto.

Quante ore al mese devo dedicare alla gestione autonoma?

Un investitore DIY medio dedica circa 7,2 ore al mese, contro 1,3 ore per chi usa un robo-advisor. Questo tempo include: monitorare i mercati, riequilibrare il portafoglio, studiare le strategie fiscali, leggere i rendiconti dei fondi e gestire le transazioni. Se non hai almeno 5-6 ore disponibili ogni mese, la gestione autonoma può diventare un peso, non un vantaggio.

Cosa succede se passo al DIY e poi mi pento?

Non sei bloccato. Puoi sempre tornare indietro. Se durante un mercato ribassista hai venduto per panico, o se ti sei reso conto che non hai tempo per gestire il portafoglio, puoi trasferire i tuoi asset in un robo-advisor. La maggior parte delle piattaforme permette il trasferimento senza costi. L’importante è non lasciarti condizionare dall’orgoglio. Il tuo obiettivo non è dimostrare di essere bravo, ma di fare soldi in modo sostenibile.

I robo-advisor fanno davvero il tax-loss harvesting?

Sì, molti robo-advisor fanno il tax-loss harvesting, ma solo all’interno del tuo portafoglio. Non possono vendere azioni in perdita in un conto personale per compensare guadagni in un conto pensione. Se hai più conti, o investimenti complessi (come azioni singole o opzioni), solo la gestione autonoma ti permette di ottimizzare le tasse tra tutti i tuoi account. Questo è uno dei principali motivi per cui gli investitori con portafogli superiori a $100.000 passano al DIY.

Cosa succede se non ho esperienza ma voglio provare il DIY?

Inizia con piccoli passi. Prendi il 10% del tuo portafoglio e gestiscilo da solo. Usa ETF a basso costo e segui un piano fisso: riequilibra ogni 6 mesi, non cambia asset per emozioni. Documenta ogni decisione. Dopo 3-6 mesi, confronta i risultati con il tuo robo-advisor. Se hai ottenuto prestazioni simili o migliori senza stress, allora puoi aumentare la percentuale. Se no, torna indietro. Non c’è niente di sbagliato nell’imparare con poco rischio.