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::: Geografia
URSS e USA
Geografia Economica di USA e URSS a confronto
Le due superpotenze del Secondo Dopoguerra, gli Stati Uniti (USA) e l’Unione Sovietica (URSS), si differenziarono sotto vari aspetti: politici, sociali, e soprattutto, economici. Da questo punto di vista i due stati erano orientati verso idee completamente opposte.
Dal punto di vista commerciale, benché USA e URSS si siano creati una propria sfera politico-economica con la fine del Secondo conflitto Mondiale (la Nato per gli Stati Uniti, il Patto di Varsavia per i Sovietici), la loro propensione all’apertura all’estero era piuttosto diversa: gli USA avevano allacciato rapporti economici con tre quarti del mondo, i loro traffici arrivavano in quasi tutti gli angoli del mondo, solo il blocco comunista non era soggetto ai traffici americani. E tutto ciò si trasformava in una spinta al liberismo, in nuovi posti di lavoro, a un proliferare di imprese, a uno stato di benessere tra i più alti del mondo. Dall’altra parte l’URSS, che, in particolare nei primi anni del dopo guerra, con Stalin, si era isolata economicamente dal resto del mondo, e anche gli scambi commerciali con gli altri paesi del blocco dell’Est Europeo, erano limitati al minimo. Questo accadeva per via dei piani di produzione che il governo di Mosca stabiliva periodicamente, e che lasciavano poco spazio alla produzione per l’esportazione, quasi come fosse una nuova autarchia.
Dal punto di vista delle attività produttive, i due sistemi, liberista negli USA e comunista in Unione Sovietica, erano orientati verso settori differenti: negli Usa il settore primario rappresentava una minima parte della produzione, basata soprattutto sull’industria, in particolare nei rami aventi a che fare con la ricerca e la tecnologia, e sul terziario, utilizzando processi produttivi sempre più efficienti. L’Unione Sovietica, malgrado la grande disponibilità di risorse, in particolare per ciò che riguarda i minerali, si affidava alla produzione agricola, che da sola occupava quasi il 50% della manodopera, con l’utilizzo di tecniche non efficaci come quelle dell’Ovest Europa, e l’organizzazione in alcune cooperative, i kolchoz, e all’industria pesante, in particolare quella dei metalli, e di precisione.
Inoltre gli USA, in questi anni, cominciarono una politica, definita di “Colonialismo Economico”, che consisteva nel instaurare alcuni stabilimenti di produzione nei paesi più poveri, per usufruire delle loro risorse e della loro manodopera a un prezzo irrisorio se confrontato con quello degli Stati Uniti stessi. Questo sistema fu tanto spregiudicato quanto efficace, tanto che molti paesi filoamericani seguirono questo esempio, con risultati più che positivi per la loro economia. Il sistema comunista dell’URSS, cominciava a manifestare qualche debolezza, che i capi di stato che nel corso degli anni si avvicendarono al Cremlino cercarono di nascondere con timidi tentativi di apertura delle “frontiere economiche” del paese. Il tentativo di prendere così sempre maggiori doti del sistema liberista, fatto che si ha soprattutto con la presidenza di Gorbaciov, assecondato dalla sempre maggiore inadeguatezza delle produzioni del paese, arretrato tecnologicamente rispetto ai paesi NATO, portò al collasso del sistema comunista, che sparì così in Europa. Tuttora la Russia, principale erede dell’ex potenza mondiale, deve fare i conti con una difficile riconversione al liberismo, che ha causato non pochi problemi all’economia del paese. abspharm.com
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