Commissioni carte di credito: cosa paghi davvero e come evitarle

Quando usi una carta di credito, un strumento di pagamento che ti permette di spendere denaro che poi rimborsi, spesso con interessi. Also known as carta revolving, it è spesso vista come comoda, ma nasconde costi che molti non vedono fino a quando non ricevono la bolletta. La maggior parte delle persone pensa che il costo principale sia l’interesse sul saldo non pagato. Ma non è così. I veri tagli sono le commissioni nascoste, spese che le banche applicano senza avvisarti, come quelle per il prelievo di contanti, il pagamento all’estero o persino per una semplice transazione. Queste voci ti fanno pagare fino al 5% in più su ogni acquisto, e se usi la carta spesso, in un anno puoi finire per spendere centinaia di euro solo in fee.

Le commissioni di transazione, quelle che paghi ogni volta che paghi con la carta in un negozio o online. non sono sempre visibili. Alcune banche le nascondono dentro il canone annuo, altre le fanno pagare separatamente. E poi c’è il prelievo di contanti, un’operazione che costa tra il 3% e il 5% del prelievo, più interessi che partono dal primo giorno. Se hai mai ritirato 100 euro da un bancomat con la carta di credito, hai pagato 3-5 euro di commissione, e da quel momento hai iniziato a pagare interessi. Non è un prestito: è un’imboscata.

Ma non tutte le carte sono uguali. Alcune non hanno canone, non applicano commissioni per gli acquisti all’estero, e ti permettono di pagare in rate senza interessi se lo fai entro un certo termine. Il problema è che la maggior parte dei clienti non legge i foglietti informativi. E le banche sanno che. Se vuoi ridurre i costi, devi cercare attivamente le carte che non ti fanno pagare per cose che dovrebbero essere gratuite. La scelta giusta non è quella più pubblicizzata, ma quella che ti fa risparmiare sul lungo termine. Qui trovi guide, confronti e casi reali di chi ha tagliato le commissioni senza rinunciare alla comodità.