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- Materie : : : Diritto

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1. Introduzione
Nell'ambito del Diritto appare fondamentale la distinzione tra diritto pubblico e diritto privato. Il diritto pubblico si occupa della disciplina dello stato, dei suoi organi e delle sue istituzioni, regola la loro attività interna e quella nei confronti dei soggetti privati. Questi ultimi sono tenuti a seguire determinate norme di comportamento alle quali devono conformarsi per il rispetto della vita associata e per il raggiungimento degli scopi economici e sociali che lo stato volta per volta si prefigge. Fanno parte del diritto pubblico il diritto penale, il diritto amministrativo, il diritto costituzionale, il diritto tributario ecc.
Il diritto privato disciplina i rapporti privati tra i soggetti intesi in senso ampio cioè sia che si tratti di persone sia che si tratti di enti privati. Oggi, la distinzione tra diritto pubblico e diritto privato è ormai di carattere meramente formale in quanto il confine tra i due diritti è piuttosto sfumato. Infatti lo stato tende sempre più a disciplinare settori, quali ad esempio la scuola, un tempo lasciati all'iniziativa privata e accade sempre più spesso che soggetti pubblici operino iure privatorum, cioè ponendo in essere rapporti di diritto privato. Inoltre accade molto spesso che un determinato fatto venga disciplinato da entrambi i tipi di norme venendo meno, in questo modo, la possibilità di mantenere ferma la distinzione tra i due tipi di diritto. Una distinzione che permane è comunque quella relativa alle caratteristiche delle norme relative ai due diritti. Le norme di diritto pubblico sono per lo più di carattere cogente, cioè non derogabili, mentre quelle di diritto privato sono per la maggior parte derogabili da parte dei soggetti interessati alla loro applicazione.
Distinguiamo ora il Diritto nei rami "civile" e "commerciale".

2. Il Diritto civile
Il Diritto civile è un insieme delle norme che regolano tutti i rapporti giuridici fra privati, a esclusione dei rapporti di carattere economico di competenza del diritto commerciale. Fanno parte del diritto civile le norme che disciplinano le obbligazioni, le successioni e concernono l'esistenza in vita di una persona, il suo stato civile (cittadinanza, matrimonio, divorzio ecc.) e la sua capacità (incapacità, età ecc.).
Nel mondo angloamericano, l'espressione Civil Law (diritto civile) è utilizzata per designare il complesso delle leggi di paesi come l'Italia, la Francia e la Germania, nei quali il diritto moderno, a differenza della Common Law (diritto comune), è derivato da quello romano. familymeds.com

Sviluppo Storico
Il moderno diritto civile, in vigore pressoché in tutta l'Europa continentale e in misura diversa anche in nazioni come il Sudafrica, Israele, il Giappone o in stati americani quali la Louisiana e il Quebec, trae origine dal raffinato livello di elaborazione giuridica raggiunto dalla società romana già in epoca repubblicana, quando i princìpi e le regole del diritto romano erano distribuiti fra forme diverse di legislazione e pronunciamenti dei magistrati. L'impianto sistematico degli attuali codici, sia penali sia soprattutto civili, è frutto di un lavoro di raccolta e riordino commissionato nel VI secolo d.C. dall'imperatore Giustiniano a una speciale commissione, che diede a questa raccolta, nota anche come Codice giustinianeo, il nome di Corpus iuris civilis.
Dopo un periodo di declino, fra il V e il X secolo, in cui l'elaborazione giuridica fu trascurata in quasi tutta l'Europa occidentale, il Corpus iuris venne riscoperto in Italia. A Bologna, in particolare, ma anche a Pavia, nacquero i primi studia, nuclei delle future università di Bologna e di Pavia, in cui l'insegnamento era basato appunto sul Corpus iuris civilis. In seguito, anche altre università europee adottarono il modello del codice giustinianeo che, assieme al diritto canonico, divenne un elemento fondamentale, nel complesso giuridico transnazionale detto ius commune, che ha caratterizzato il diritto continentale fino all'epoca moderna.
Tra il XVII e il XVIII secolo fu avviato un accurato processo di riordino e di sistematica organizzazione o scrittura delle norme del moderno diritto civile, la codificazione. Lo sforzo maggiore fu quello francese che portò alla stesura in epoca napoleonica di cinque fondamentali codici: il Codice civile, o Codice napoleonico (1804), il Codice di procedura civile (1807), il Codice commerciale (1808), il Codice penale (1811) e il Codice di procedura criminale (1811).
I codici civili dei singoli stati, pur provenendo da una famiglia giuridica comune, nel XX secolo hanno continuato a differenziarsi fra loro, talvolta in misura sostanziale. Negli anni Ottanta e Novanta è stato avviato a livello europeo un tentativo di unificazione legislativa a opera dell'Unione Europea, che fa presagire la nascita di un diritto europeo destinato a sostituire, anche sul piano civile, i diritti nazionali.

Espansione Geografica
Dalle sue origini nell'Europa continentale, il diritto civile si diffuse gradualmente in tutte le colonie di Francia, Olanda, Belgio, Spagna e Portogallo, sparse fra Africa, Asia e America latina; alcune di queste colonie hanno mantenuto ordinamenti giuridici basati sul diritto civile anche dopo la loro indipendenza. Nazioni come il Giappone, la Corea del Sud, la Thailandia e la Turchia adottarono invece spontaneamente sistemi basati sul diritto civile. In alcuni paesi, ad esempio in Scozia, Sud Africa e Sri Lanka, vige invece un sistema legale misto, del quale il diritto civile costituisce una componente importante.

Diritto Civile e Diritto Comune
La due grandi famiglie di ordinamenti giuridici, quella di diritto civile e quella di diritto comune, si differenziano innanzitutto per il diverso sviluppo; mentre quello del diritto comune fu un'ininterrotta evoluzione, quello del diritto civile fu invece contrassegnato da numerose rotture con il passato. L'ultima di queste, che portò agli sforzi di codificazione del XIX secolo, introdusse all'ulteriore e sostanziale motivo di differenziazione: nel diritto civile il giudizio si basa infatti su un sistema di leggi scritte, cioè codificate, e non sul confronto con i precedenti, come avviene invece nel diritto comune. Un’altra diversità fra i due sistemi è rappresentata dal valore che il diritto civile attribuisce alla distinzione fra diritto pubblico e diritto privato, che nel diritto comune non è così marcata.

3. Il Diritto commerciale
Il Diritto commerciale è una branca del diritto privato che disciplina i rapporti tra gli individui negli atti di commercio.
Il diritto commerciale cominciò a svilupparsi nell'età dei Comuni, quando, con la ripresa del commercio, il ceto mercantile codificò un corpo di norme di carattere consuetudinario per regolare gli scambi marittimi e terrestri. In seguito, con il crollo del feudalesimo e la nascita degli stati nazionali, il diritto commerciale si espanse in aree che, fino a poco tempo prima, erano appartenute al diritto civile, acquisendo una giurisdizione propria gestita dai tribunali statali.
Nell'Italia unita il sistema dualistico che comprendeva sia il diritto commerciale sia il diritto civile venne ricondotto a unità solo con il codice civile del 1942. Caratteristiche fondamentali del diritto commerciale nell'ambito del codice civile sono in primo luogo la nascita della figura dell'imprenditore commerciale, che il legislatore assoggetta a una disciplina autonoma e organica superando le distinzioni tra artigianato, agricoltura, commercio e impresa. Viene eliminata, inoltre, la distinzione tra atti civili e atti commerciali.
Il diritto commerciale non concerne esclusivamente l'impresa che è, soprattutto al giorno d'oggi, una realtà variegata ed estremamente complessa. Le grandi imprese sono infatti non solo crocevia di interessi commerciali ed economici, ma anche centri di potere politico, visto che dalla gestione e prosperità di una grande impresa dipendono interessi che coinvolgono la vita dell'intera collettività.
Il diritto del lavoro, il diritto pubblico, il diritto tributario sono branche del diritto strettamente connesse al diritto commerciale e dalle quali non si può prescindere se si desidera avere una visione organica ed esaustiva di una realtà così piena di implicazioni quale è quella dell'impresa. Tra gli argomenti disciplinati da questo settore del diritto privato, ricopre un ruolo centrale, come sopra accennato, la figura dell'imprenditore commerciale con gli obblighi che ne discendono, quali, ad esempio, quelli relativi alla tenuta delle scritture contabili. Vi è poi un'insieme di norme che si occupano di delineare e prevedere la tutela giuridica dei segni distintivi dell'impresa (questa parte relativa all'insegna, al marchio e alla ditta attiene più strettamente al diritto industriale). Vi sono le norme che disciplinano la concorrenza tra imprese e quelle che riguardano gli ausiliari dell'imprenditore, la loro qualifica, la disciplina a cui sono sottoposti. Inoltre è compresa tutta la parte relativa alle società di persone (società semplice, società in nome collettivo, società in accomandita semplice) e alle società di capitali (società a responsabilità limitata, società per azioni, società in accomandita per azioni). Ci sono le norme relative alla qualificazione e disciplina dei titoli di credito; le norme relative al fallimento dell'imprenditore e dell'impresa e le altre procedure concorsuali (norme relative al diritto fallimentare che è un ramo del diritto commerciale). Infine ci sono le norme che attengono alla disciplina dei vari tipi di contratto che l'imprenditore stipula nell'esercizio dell'impresa.



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