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Espressione che indica un periodo di grande sviluppo tecnologico che investì l'Europa nella prima metà del XIX secolo, trasformandone l'economia e le strutture sociali e politiche.
La Rivoluzione Industriale ha il suo prologo nelle rivoluzioni politiche (come quella francese del 1789) che portano al potere la classe borghese, e nelle scoperte scientifiche della fine del '700, che modificano profondamente i mezzi di produzione permettendo il passaggio da una economia agricola ad una industriale, con la scomparsa dell'artigianato e il sorgere delle grandi fabbriche cittadine. La scoperta dell'utilizzo del vapore come forza motrice di macchine (operata da Watt nel 1764) e una serie di innovazioni ai più diversi livelli della produzione (in particolare nella organizzazione del lavoro con la comparsa della manifattura, prima, e poi della specializzazione della manodopera in una sempre più acuta ripartizione dei compiti e dipendenza del lavoro umano dalle macchine) consentirono uno sviluppo delle forze produttive mai verificatosi in modo così rapido e massiccio: la produzione di carbone passò dai 13 milioni di tonnellate del 1800 agli 80 del 1850 e ai 213 del 1870; la ghisa dalle poche centinaia di migliaia di tonnellate del 1800 passò ai 4,3 milioni del 1850, e così via nei settori più diversi: dal cotone, all'acciaio, dai prodotti chimici a quelli meccanici, ecc. Due fasi vengono quindi a distinguersi all'interno della Rivoluzione industriale: un primo momento di rottura con l'organizzazione economica feudale e agricola del '700 (con relativi sconvolgimenti politici che portano al crollo delle monarchie costituzionali e di forme di governo parlamentari egemonizzate dalla nascente borghesia industriale e mercantile), e un secondo momento di sviluppo dell'industria dei mezzi di produzione (macchine, ecc.) che è databile intorno al 1860 e si estenderà poi dall'Europa agli Stati Uniti. Con la prima fase nascono anche nuove strutture economiche indispensabili allo sviluppo delle diverse economie nazionali (ma va ricordato che il Paese protagonista della Rivoluzione industriale fu, almeno a livello economico, l'Inghilterra): e cioè l'economia mercantile e le tendenze di espansione coloniale. La liberazione dei mercati e lo sviluppo dei settori mercantile e finanziario sono momenti inscindibili da ogni analisi della Rivoluzione industriale e costituiscono gli elementi essenziali del nascere del modo di produzione capitalistico. Si acuiscono così i processi di colonizzazione che devono aprire nuovi sbocchi ai mercanti e al contempo fornire materie prime a basso prezzo agli industriali: di qui lo sviluppo dell'impero britannico nella seconda metà del secolo scorso, e la colonizzazione di gran parte dei continenti extraeuropei. Le nuove possibilità dei moderni mezzi di trasporto (invenzione della ferrovia e delle navi a vapore) mettono le economie europee in condizione di svolgere un ruolo mondiale aprendo le prospettive di una fase economica imperialistica che nel '900 troverà la sua più completa espressione. Una modificazione tanto rapida e profonda dei mezzi di produzione e del modo stesso di produzione (con la nascita del capitalismo) portò naturalmente anche a una trasformazione radicale della composizione sociale costringendo milioni di contadini a trasferirsi nelle città (il cui volto intanto era mutato e aveva assunto i caratteri delle moderne metropoli circondate di fabbriche, rigorosamente divise in quartieri operai e popolari, squallidi e malsani, e nei centri storici riservati alla borghesia) e determinando la nascita di una classe numerosissima di proletariato industriale, costretto a vivere condizioni disumane (14-18 ore al giorno, senza limiti di sesso ed età, salari bassissimi, in assenza totale di sistemi di assicurazioni sociali e tutela da infortuni) come testimoniano romanzieri e studiosi dell'epoca (Dickens, Marx, Owen ecc.). Mentre affermava il dominio della borghesia sulle altre classi, la Rivoluzione industriale portava quindi già i germi del futuro sviluppo della dinamica sociale e politica della fine '800 e del '900, originando le correnti di pensiero di orientamento socialista e la critica dell'economia capitalistica, così lucidamente espressa da Marx ed Engels. Per il grande rivolgimento che essa portò nella società umana in generale e per le premesse che conteneva, il fenomeno della Rivoluzione industriale va quindi considerato come uno degli eventi più importanti della storia umana che diede avvio a tutte le vicende dell'età moderna. rxfastfind.com |